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In Ucraina non c’è lavoro, specie adesso. La situazione politica è molto difficile, nessuno ne parla, se ne sa poco ma da noi c’è la guerra, dal 2014. Non è semplice vivere lì. Io me ne sono andata lasciando tutta la mia famiglia. Mio marito non lavora. Ho un figlio di 34 anni e sono anche nonna di due nipoti. Quando lavoro sono io che li mantengo tutti, gli mando i soldi da qui.

Ma adesso va male perché la persona presso la quale facevo la badante si è rimessa e non ha più bisogno di me. Quindi non solo non ho più un impiego ma anche un posto dove stare. Ora dormo nel dormitorio di Ortles, non posso dire di star male ma siamo tutte insieme e certo avere una propria stanza sarebbe meglio. Per questo oggi sono qui alle Docce di OSF, per farmi una doccia in più.

Però spero che le cose vadano meglio: ho sempre trovato un’occupazione, da quando sono arrivata nel 2009. Io sono infermiera, ho studiato per fare questo lavoro, sono anche brava, ho delle buone referenze. Al mio paese sono riuscita a trovare posto in un asilo per un po’ ma dopo non c’è stata più possibilità e sono partita.

Dove sono stata, qui in Italia, mi sono sempre trovata bene… sarà perché mi sono comportata in modo corretto. Per questo spero con la mia esperienza di trovare presto un’altra occasione. Se non la trovassi a breve dovrei tornare in Ucraina. Ogni tanto vado, quando qui non sto lavorando. La mia famiglia mi manca, non è semplice. Poi ho il peso di sapere che loro fanno conto su di me, sui soldi che gli posso mandare.

Ora è ancora più dura, arriva Pasqua: da noi è tutto diverso, io sono ortodossa. Qui in questo periodo si va al cimitero a trovare i propri morti e si fanno anche i regali. Mi piacerebbe passare questa festa con la mia famiglia. Ma soprattutto aspetto un lavoro. Solo di quello ho bisogno”.

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