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Lo facciamo un po’ tutti a ogni inizio anno: una lista di buoni propositi, poche voci che riguardano la nostra vita di tutti i giorni. Cose semplici, come quelle che ci ha raccontato Wanda, una signora 65enne che frequenta da qualche tempo la Mensa di OSF.

“Quando stavo bene, c’era ancora mio marito, anch’io facevo a inizio anno i miei buoni propositi, me lo ricordo. Erano cose banali, quasi stupide, se ci penso adesso. Mi dicevo sempre che con il nuovo anno non volevo più arrabbiarmi per questioni senza importanza, che mi sarebbe piaciuto impegnarmi di più per gli altri ma soprattutto, cercavo sempre di ripromettermi di non urlare tanto contro mio marito – dice sorridendo. Invece adesso guarda come sono finita: sono io ad aver bisogno di aiuto. È cambiato tutto. Un giorno hai una vita normale, serena, come quella di tutti. Poi succede qualcosa e perdi tutto. Prima il marito, poi la tua casa di sempre. Ti ammali, sei sola e ti ritrovi povera e senza una vera speranza”.

Wanda ha trovato un po’ di conforto in OSF: viene qui a mangiare, a farsi una doccia per risparmiare l’acqua calda nel monolocale dove sta ora e a fare qualche parola con qualcuno. Difficile che possa tornare a essere quella di una volta, ma ora ha almeno un luogo dove rivolgersi.

“Ora sono io a chiedere aiuto. Se tra i buoni propositi della gente ci fosse quello di aiutare chi è in difficoltà, sarebbe una bella cosa. Per me e per tanti come me. Se aiuti OSF, aiuti persone come me che si sono trovate sole e non sanno cosa fare. Io qui mi trovo bene e credo che bisogna solo ringraziarli”.

Dare concretezza ai propri buoni propositi, tendere la mano a chi è povero e ha necessità di soddisfare i propri bisogni primari: mangiare, lavarsi, vestirsi e curarsi, è il modo migliore per cominciare questo nuovo anno.
Grazie!

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