Pubblicato il 29 Giugno 2018 Abbiamo incontrato Natalia in uno dei gazebi di OSF lo scorso maggio. Stava offrendo la pagnotta della solidarietà a uno dei clienti dell’Esselunga di Adriano dove prestava servizio. Per “convincerlo” che Opera aiuta davvero chi ne ha bisogno in momenti di difficoltà, ha tirato fuori la sua tessera di ex utente: “Glielo dico io che è tutto vero, sono stata in Mensa, mi hanno aiutata quando non sapevo che fare, era il 2006”. È andata proprio così e Natalia l’ha raccontato con molta semplicità. La sua vita non è mai stata semplice: moldava, si è sposata giovanissima e ha avuto una figlia che ha però dovuto lasciare in Moldavia con i nonni, quando il marito l’ha abbandonata. Poi la decisione di venire in Italia: arrivata a Milano dopo un periodo trascorso a Venezia, ha fatto la badante ma a un certo punto si è ritrovata senza lavoro, disperata, nessuna idea su cosa fare. Durante questo momento difficile è avvenuto l’incontro con OSF, molto casualmente. A una fermata di autobus ha sentito parlare delle connazionali dei servizi di Opera e, vergognandosi un po’, ha chiesto informazioni. Così è arrivata in Corso Concordia: ha mangiato per pochi giorni in Mensa ma lei stessa dice “Sinceramente è stata una salvezza”. Le cose poi sono andate, per fortuna, sempre meglio: ora Natalia ha 37 anni, è sposata con Marco e se le chiedi se è felice, risponde sì con una bella voce squillante. Ma non dimentica quando ha potuto andare dal dentista grazie al Poliambulatorio di OSF o ha chiesto aiuto allo Sportello Lavoro. L’esperienza a IL PANE DI OSF è merito di suo marito: un giorno ha visto un manifesto in città che sponsorizzava la manifestazione e, tornato a casa, l’ha detto a Natalia. Lei gli aveva raccontato la sua storia in Opera San Francesco e ha pensato fosse l’occasione giusta per “riprendere i contatti” e fare qualcosa di buono. Così, in un secondo, ha consultato il sito di OSF, si è iscritta e ora sono 3 anni che aiuta a offrire la pagnotta della solidarietà. “Parlo sempre di OSF ai miei amici e ho convinto anche qualcuno a diventare volontario. Sono contenta di farlo”.