Pubblicato il 21 Novembre 2018 Vi portiamo nel Sacro Speco di San Francesco, meta del santo nel 1213, quando vi giunse proveniente da Narni insieme ai suoi compagni dopo una missione apostolica. Un luogo di grande pace e tranquillità che Francesco deve aver scelto proprio per questo motivo. Siamo in Provincia di Terni, in Umbria, su un’altura di 600 metri che permette di ammirare il magnifico panorama su tutta la conca sottostante, dove natura, storia e preghiera si uniscono. Ma che cos’è lo Speco? È una fenditura nella roccia, lunga, stretta e profonda attraverso la quale passa a stento una persona: qui San Francesco si ritirava a pregare, lontano da tutto e da tutti e si racconta anche che in questo angusto anfratto trascorse un periodo di malattia, durante il quale i frati costruirono per lui, accanto allo speco, una celletta in pietra con un letto in legno, tuttora esposto in una teca di vetro, e un piccolo oratorio, per permettergli di raccogliersi in preghiera senza spostarsi in chiesa. Questo luogo di profondo misticismo per i credenti, ma anche di semplice e naturale bellezza per chi ama stare all’aria aperta, è facilmente raggiungibile partendo da Narni: qui, all’entrata del paese, troverete un bivio che indica “Sant’Urbano”, la direzione giusta per andare al Santuario francescano dello “Speco”. Si tratta di una breve passeggiata di circa mezz’ora, piacevolissima in questo periodo dell’anno: il bosco e la vegetazione fitta infatti in autunno tendono ai colori caldi, regalando un paesaggio unico. Arrivati a destinazione troverete tutti i luoghi di fede francescana: l’Oratorio di San Silvestro, l’antico pozzo, la cella del Santo e la colonna dell’angelo e un secolare castagno anch’esso legato a Francesco. Quando infatti il Santo lasciò lo Speco dopo la malattia, doveva ancora appoggiarsi a un bastone a causa della debolezza, si narra allora che volse lo sguardo attorno a sé e, ammirando le colline rocciose e verdeggianti, si chinò sulla terra del bosco e vi piantò il suo bastone. Questo germogliò e crebbe. È lo stesso castagno che potrete vedere anche oggi, insieme ai suoi ricchi frutti autunnali. Se vi innamorerete della pace diffusa in questi luoghi francescani, c’è la possibilità di essere ospitati dai frati nella loro foresteria, accordandosi con i religiosi e partecipando ai ritmi della vita di preghiera della fraternità.