Pubblicato il 19 Dicembre 2019 Potrebbe chiamarsi Francesca. Vive in un container mimetizzato in un boschetto. A Milano… La Suora che mi ha invitato la chiama da fuori e la porta si apre piano. “Ciao Francesca, sono venuta con un frate a benedirti la casa per Natale!”. Il suo viso di anziana, in un primo momento timoroso, si distende e i suoi occhi si illuminano: “Che gioia mi date: entrate, entrate…” Entriamo ma non chiudiamo del tutto la porta se no si fa buio: non c’è energia elettrica in questa casa. Un localino angusto ma pulito, una bombola del gas e un fornello sopra un tavolino attaccato alla parete. Sotto, una tanica bianca con l’acqua potabile: non c’è acqua corrente. E non c’è un bagno. “Allora quando devi venire la prossima volta in Ambulatorio per le visite e le tue medicine?”. ”Prima di Natale ci vengo: ma devo organizzarmi…lo sai Suora che faccio fatica a camminare per le mie ginocchia e mi ci vuole una giornata tra andare e venire…”. Mentre le due donne parlano, io mi scaldo le mani davanti ad una piccola stufetta a kerosene. “Signora Francesca, la tiene accesa anche di notte la stufetta, vero? Qui fa freddo…”. “No, no padre: devo spegnerla perché consuma ossigeno e fa puzza, può essere pericoloso!”. “Sì, ma di notte qui si gela, signora…”. “Non c’è problema, ho buone coperte sul letto e poi prego Dio e lui scalda!”. Sbircio nel localino alle spalle della Suora e vedo un letto ordinato con sopra alcune coperte un po’ consunte. Penso che ci vorrebbe almeno un piumino su quel letto… Fuori incomincia a imbrunire e la signora Francesca con un sorriso soddisfatto si alza e accende una lampadina a led dei cinesi: è appesa sopra un immagine dolcissima della Madonna. “Dio mi ascolta e mi aiuta sempre, e la Madonna è qui con me e mi guarda! Con il loro aiuto si va avanti fin che Dio vuole, e poi quando verrà il mio momento vado da lei!”. ”Dai Francesca non dire così ! Ti ho fatto la spesa: così arrivi tranquilla a Natale!”. Un piccolo miracolo: i ticket restaurant della Suora si sono trasformati in una borsona della Esselunga piena di alimentari di prima necessità. Salutiamo e ce ne andiamo. Sono nel mio letto e ripenso alla signora Francesca: piccolina di statura, da sola, nel container, con la stufetta spenta, sotto il mucchio delle sue coperte, forse un po’ rincuorata dalla nostra visita… Non c’era posto per Giuseppe Maria e il Bambino nell’albergo, come in questi tredici anni non c’è stato un posto per Francesca. Faceva freddo, e Maria e Giuseppe avranno avvolto il Bimbo Gesù appena nato con tutti gli indumenti che avevano…come Francesca con le sue coperte. Il Riscaldamento quella notte era un po’ rudimentale per il Bimbo, per Francesca proprio non c’è. Ma il Bimbo Gesù almeno non era solo, aveva il seno di Maria e l’abbraccio di Giuseppe. Francesca diceva di sentire vicini il Signore e la Madonna. A far festa a Gesù Bambino sono arrivati i pastori, in tanti! Nel nostro piccolo, anche noi eravamo in due a fare un po’ di festa a Francesca! Mi restano accesi dentro il sorriso di quella donna anziana, i suoi occhi chiari che sprizzavano gratitudine umile e sincera, la sua fiducia impressionante in Dio e nella Madonna…”Sono qui con me, mi tengono compagnia e il Signore quando prego mi riscalda!”. Spero che la signora Francesca si sia sentita un po’ voluta bene. Sono certo che oggi pomeriggio la Suora ed io abbiamo vissuto un momento di profonda e naturale umanità. Abbiamo espresso il meglio che c’è in ognuno di noi: l’istinto che ci spinge ad abbracciarci nel bisogno di essere amati e di non lasciare nessuno senza amore. È quello che ci fa assomigliare a Dio… Mi addormento pregando Dio che custodisca Francesca in ogni sua notte, che la difenda dal freddo, benedico la Suora che me l’ha fatta conoscere, mi convinco che la famiglia di Opera San Francesco non può abbandonare Francesca e tante altre persone come lei. Abbiamo una responsabilità, un compito di umanità e di amore. Buon Natale di Gesù a Francesca e tutti i nostri ospiti, soprattutto a chi, per non soffrire troppo, spera che le feste passino presto. Buon Natale di Gesù a tutti i volontari e le volontarie, a tutti i nostri dipendenti, ai Frati che insieme formano la famiglia di OSF. Buon Natale di Gesù a tutti coloro che ci hanno sostenuto in tanti modi diversi e ugualmente preziosi in questo anno dedicato al sessantesimo di fondazione di OSF. Buon Natale di Gesù a tutti gli uomini e le donne di buona volontà che decidono di spendersi gratuitamente, con intelligenza e con passione perché ci sia un po’ di amore per tutti! E soprattutto, grazie a te, Dio altissimo che ti sei fatto povero per arricchirci del tuo umanissimo Amore! fra Marcello Longhi