Pubblicato il 24 Giugno 2021 “Le persone vengono in Opera per trovare aiuto per la ricerca di un lavoro, di una casa o per regolarizzare la situazione documentale. Nella maggior parte dei casi dietro a questa richiesta si nasconde un disagio più profondo e articolato di cui le persone non sono sempre consapevoli o non riescono a metterlo in parola”. Questo ci racconta la responsabile dell’Area Sociale, Tamara Pacchiarini, che da qualche mese è entrata a far parte della squadra di OSF e sta lavorando ridefinizione dei modelli di intervento e alla integrazione con gli altri servizi specialistici di OSF. Il servizio sociale concorre, attraverso l’equipe e la collaborazione con il Poliambulatorio, con il servizio psicologico di OSF e con i servizi del territorio, nel valorizzare tutte le risorse e le capacità di autodeterminazione delle persone che chiedono aiuto; si impegna affinché possano raggiungere il miglior livello di benessere possibile durante tutte le fasi del loro progetto; lavora per dare supporto e orientamento, come ad esempio rinnovare il permesso di soggiorno o attivare pratiche per la richiesta di sostegno al reddito e si “spinge” fino alla presa in carico di situazioni complesse come le separazioni conflittuali, la difficolta nella relazione con i figli, il maltrattamento familiare, l’abuso di sostante, le ludopatie, ecc. “Ciò che ci impegniamo a fare in questa nuova fase, è dare ascolto innanzitutto alle persone che gravitano e usufruiscono già dei servizi di OSF, come il guardaroba o le docce, e i cui problemi o difficoltà sono stati segnalati dai colleghi dell’Accoglienza”. In quest’ambito emerge sempre più chiaramente come stiano aumentando le problematiche lavorative e dell’abitare. Per questo si sta maggiormente strutturando l’Area Lavoro con l’analisi delle competenze, l’orientamento formativo e la ricerca attiva al lavoro; si sta potenziando l’Area Casa analizzando i nuovi bisogni e proponendo nuovi progetti. “Per riuscire, in entrambe le aree, a dare concretamente aiuto agli uomini, alle donne e alle famiglie che ci chiedono aiuto, è fondamentale la collaborazione efficace con tutti i servizi di OSF. Ognuno è infatti chiamato a dare il proprio contributo attivamente affinché vengano affrontate e laddove possibile risolte, le problematiche che hanno portato alla perdita del lavoro e/o della casa come lutti, separazioni, licenziamenti, il venir meno di un sostegno familiare o amicale, la poca conoscenza della lingua e molto altro. Anche le problematiche psicologiche o di salute mentale possono rendere difficile l’inserimento lavorativo; diventa quindi indispensabile la collaborazione con il Poliambulatorio e con il Servizio Psicologia e Psichiatria.” L’obiettivo è dunque prendere in carico la persona a 360 gradi. Per farlo occorre instaurare relazioni positive e di fiducia. Cosa che in questi primi mesi di lavoro Tamara, insieme all’equipe di Area Sociale, sta facendo rendendosi conto che: “Spesso le piccole cose possono fare la differenza perché sono il simbolo di qualcosa di grande. Me ne sono accorta conoscendo i nostri ospiti che vivono negli appartamenti messi a disposizione da OSF. Vogliamo dare loro motivazioni, valorizzarli, non farli sentire giudicati, provare a fargli capire attraverso gesti semplici ma concreti e parole rassicuranti e di conforto che – ce la potranno fare – e che insieme tutto sarà possibile”.