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“Fra Domenico non riesci ad aiutarmi, a trovarmi un lavoro? Io ho solo bisogno di lavorare. Se guadagno e ho un lavoro sicuro posso cercarmi una casa, come l’ho sempre avuta. Così poi la mia famiglia può tornare qui”.

In effetti non è una grande pretesa quella di Redouane: vorrebbe avere la possibilità di guadagnarsi da vivere e riavere vicine la moglie e le due figlie. Sono dovute tornare in Marocco, di dove sono originari tutti, ormai più di 10 anni fa. Con la crisi del 2010 la sua situazione lavorativa è lentamente peggiorata fino a non potersi permettere più di mantenere la famiglia, da lì la difficile decisione di tornare in patria e dividersi.

Il capofamiglia ha 45 anni e ci chiacchieriamo mentre aspetta di farsi la doccia in OSF: “Siamo qui dal 2000, ho girato molto: sono stato a Napoli, Roma, Bologna, Belgio, Olanda, San Benedetto del Tronto. Mia figlia è nata in Italia. Io per vivere ho fatto il muratore, il carpentiere, ho montato capannoni, fatto traslochi, lavoravo 10 o 12 ore al giorno, non mi tiravo indietro. Ora è dura. Prima ero in regola, con busta paga e tutto quanto, poi in nero a Napoli. Da un anno e mezzo sono senza un vero lavoro. Mi arrangio per dormire…in una macchina di un amico.

Le mie figlie ora hanno 14 e 12 anni. Le sento per telefono. Io gli parlo italiano perché lo imparino per quando torneranno qui. Ma loro sanno anche francese e inglese. Prima mia moglie lavorava, ora l’aiutano mia mamma e la sua. Anche lì la situazione non è semplice”.

Redouane ha già provato molte volte a rivolgersi allo Sportello Lavoro di OSF dove ha consegnato il suo CV, ma durante e dopo il covid è ancora più difficile trovare un impiego. Così ogni volta che vede fra Domenico, responsabile del Servizio Docce e Guardaroba, gli chiede aiuto. Essere lontano dalle “sue donne” lo ferisce ancora più della sua situazione di povertà.

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