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Domenica 14 maggio celebreremo la Festa dei nostri Volontari. 

Sarà l’occasione per incontrarci, confermare le ragioni della nostra scelta, ringraziarci.

Quando mi fermo a riflettere, mi rendo conto che milleduecento volontari attivi sono per Opera San Francesco un meraviglioso dono e una grande responsabilità. 

Un dono, un miracolo, perché sinceramente non possiamo dire di meritarceli: credo che ci sia qualcosa in più di una buona organizzazione a motivare i volontari nella scelta di prestare servizio in OSF. Quando la sera saluto i volontari e le volontarie che tornano a casa, magari stanchi o provati da qualche momento di tensione con gli ospiti, mi chiedo guardandoli negli occhi: “Perché lo fa?”. 

Risento le risposte tante volte ascoltate: “Non posso risolvere i loro problemi, ma almeno posso salutarli con rispetto e affetto, posso farli sentire persone, un po’ volute bene…”. “Ho ricevuto tanto dal Signore, dalla vita: voglio restituire qualcosa…”. “È più quello che ricevo che quello che do! Mi basta un grazie per dimenticare qualche momento di fatica…”.

Penso che alla radice della scelta di “essere volontari” ci stia la decisione di credere ancora nella amabilità di ogni singola persona, di credere ancora che la via per migliorare il nostro mondo sia quella di pacificare le relazioni tra noi, di prenderci cura gli uni degli altri.

La forza per prendere questa decisione può venire dalla fede in un Dio d’Amore, dall’affetto per Francesco d’Assisi e fra Cecilio, dalla fede nella dignità dell’uomo, dal riconoscimento della preziosità inestimabile del cuore di ogni singola persona, dalla fiducia nelle donne e negli uomini di buona volontà che sanno ancora pensare e abitare il nostro mondo come la casa di tutti.

Milleduecento volontari attivi (e molti in lista di attesa…) sono per Opera San Francesco anche una grande responsabilità.

I Frati insieme ai Dipendenti che lavorano in OSF sono chiamati a custodire “l’intenzione fondativa” di fra Cecilio e a tradurla nella cura appassionata dell’organizzazione generale, nella gestione funzionale dei vari servizi, nella corretta e trasparente gestione economica. 

Ma soprattutto OSF, che equivale a dire Frati, Dipendenti, Volontari insieme, ha la responsabilità di rispondere al bisogno di “cura umana” da parte di tutte le persone che ci chiedono aiuto. 

Ognuno dei nostri ospiti ci appartiene come un consanguineo, come un membro della nostra famiglia. Anche se “ci fa tribolare”, anche se sta vivendo un momento difficile e carico di sofferenza, anche se sta facendo del male a se stesso e agli altri…

Posso attestare, per averlo visto con i miei occhi, che i Volontari di OSF sono stati capaci di “amare” ciascuno dei nostri poveri con una tenerezza e una forza che mi hanno permesso di concludere: l’Amore di Dio esiste e la persona umana merita di essere amata sempre! La povertà non è un destino senza uscita!

Ecco perché la Festa dei Volontari del 14 maggio sarà un evento di meraviglia e di gioia! 

Carissime Volontarie, carissimi Volontari, grazie di esistere!

fra Marcello Longhi

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