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Un uomo senza fissa dimora, di età compresa tra i 50 e i 60 anni, è stato trovato morto il 21 gennaio a Milano, quasi sicuramente a causa del freddo, nel sottopasso Mortirolo sotto la stazione centrale. Nelle settimane precedenti a Milano altri due senzatetto erano morti per strada a causa del freddo. Nei primi 22 giorni del nuovo anno sono morti in Italia 28 clochards, dei quali 9 in Lombardia.

La prima reazione che ho avuto quando ho letto le notizie sui giornali è stata: “Forse l’ho visto in Mensa, o alle Docce, o in Ambulatorio e magari l’ho anche salutato all’uscita…”

“Come è possibile che nel 2023 una persona a Milano possa morire assiderata?” “Perché nessuno se ne è accorto?” 

Confesso che provo vergogna a pormi queste domande, perché mi sento ipocrita: le risposte le conosco benissimo…

A Milano non si muore di fame: si muore di solitudine. È questa la ragione per cui un senza fissa dimora non va in uno dei luoghi caldi offerti dal piano freddo del Comune: perché non ha nessuno con cui andarci, nessuno vicino al quale potersi addormentare senza la paura che gli freghi tutto quel poco che ha o che lo riempia di botte per portargli via pochi euro.

E allora meglio dormire fuori, dove passa gente e magari è più difficile che ti aggrediscano per la paura di essere visti.
Solo che fuori è inverno e il freddo uccide, soprattutto se per combatterlo ci bevi sopra o ti stordisci con qualche sostanza…

Mi hanno raccontato la difficoltà di gestire col freddo un dormitorio per la notte, ho davanti agli occhi lo sguardo arrabbiato di chi deve “andare fuori” dal dormitorio entro le otto di mattina…per uscire in strada e resistere fino a sera.

“Evabbè, frate, ma non è mica colpa nostra se questi qui non sono capaci di arrangiarsi un minimo!”.

Non è colpa tua, ma almeno quando vai a dormire la sera in un letto decente e caldo pensa a chi è la fuori, in giro per la città, e non lamentarti più…

Oso esprimere un sogno impossibile…

E se provassimo ad avvicinarci a quella persona che si mette sempre là: “Buona sera! Come si chiama? Come va stasera? Ha bisogno di qualcosa? Buona notte!”

“Ma dai frate non si può, è rischioso, e poi c’è il rischio di coinvolgersi troppo, di affezionarsi!”. 

Già, affezionarsi…solo questo potrebbe riscaldare davvero e guarire dalla solitudine! 

Se tra le persone che vediamo dormire fuori notiamo che c’è qualcuno che non sta bene segnaliamolo subito a questo numero della Croce Rossa: 02 88447 646.
È attivo 24 ore su 24 e coordina il passaggio delle unità di strada che si prendono cura sul posto delle persone fragili in grave difficoltà. Questa attenzione può salvare una vita!

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fra Marcello Longhi

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