Pubblicato il 29 Luglio 2024 Sta tornando il caldo dell’anno scorso: abbiamo toccato ancora i 37 gradi. Purtroppo, non ho il potere di convincere il sole a sorgere a rovescio per far sì che l’ombra si crei sul lato di corso Concordia dove i nostri ospiti attendono di entrare alla Mensa… qualcuno di certo andrà a cercarla dove si creerà. Ho provato a mettermi nei pensieri e nei panni (sudati…) di chi non ha la casa propria… e l’ombra propria. “È una bella cosa accedere alla Mensa e scoprire che dentro c’è fresco: la testa si rilassa, respiro meglio e anche il cibo sembra più buono. Ci danno da bere acqua fresca naturizzata: un bicchiere di Lambrusco fresco sarebbe anche meglio, ma non si può avere tutto dalla vita! Finito il pranzo bisogna lasciare il posto agli altri e tornare fuori. La vampata all’uscita è una botta! Sarebbe bello potersi sedere un attimo all’ombra per scambiare due parole con qualcuno, ma per trovare un posto bisogna scarpinare ancora un po’… Per fortuna domani mattina alle 11 ho prenotato la mia doccia in via Kramer. La aspettavo da una settimana e con questo caldo mi piacerebbe tanto potermela fare almeno due volte, ma per ora non si può. Però è fantastico che mi diano maglietta, slip e calze nuove: sentirti pulito sotto è tutta un’altra cosa! E tra tre settimane se avrò bisogno potrò rinnovare qualcosa del mio guardaroba… Quando il caldo è insopportabile salgo su uno dei tram che potrebbero avere l’aria condizionata, oppure scendo in metro e mi siedo da qualche parte un po’ defilato. A volte mi incammino verso i portici di San Babila: anche là qualche angolino comodo all’ombra lo puoi trovare. Mi è capitato di passare una giornata all’aeroporto… anche lì c’è fresco e magari rimedi anche qualcosa da mangiare. È più difficile fermarsi in un supermercato o in un centro commerciale: ci sono quelli della sicurezza. Non è facile neanche trovare una fontanella dove riempire la bottiglia, sciacquarti il viso e bagnarti la testa. Ce ne sono poche, e bisogna sapere dove sono. Arrivano le sei di sera e posso tornare per la cena alla Mensa di Tricolore: un po’ di calura mentre sono in fila, ma poi dentro si sta di nuovo bene. E dopo cena via ad occupare il mio posto per la notte: in questi giorni si dorme bene anche in giro! La notta adesso è più amica!”. Torno nei miei pensieri e nei miei panni: più che far cambiare corso al sole, come Opera San Francesco possiamo impegnarci a togliere dalla strada le persone, a restituire la possibilità di farsi una doccia a casa propria, a cogliere il momento giusto per ingaggiarle in un percorso di rinascita… Ma intanto continueremo a sostenerle nel modo più umano e dignitoso possibile. Penso con gratitudine immensa a tutti i nostri volontari e ai nostri dipendenti che garantiranno l’apertura non stop dei servizi in questi mesi roventi, penso ai nostri Donatori e alle nostre Aziende che continuano a darci fiducia e ci sostengono. Mi nasce un sorriso là dove nascono i pensieri, là dove nasce la voglia di vivere: vale davvero la pena spendersi con un po’ di amore per ridare speranza alla gente più povera di questo nostro fragile mondo! fra Marcello Longhi