Pubblicato il 23 Settembre 2025 “È come se metà della mia vita l’avessi trascorsa a Opera San Francesco. Ho ricevuto tanto, forse più di quanto ho dato”. Così Elena riassume con semplicità i suoi 25 anni di volontariato. Il suo cammino è iniziato nel 2000, poco dopo la perdita della madre. “Lei avrebbe voluto fare volontariato, non ne ha avuto il tempo. Allora mi è sembrato naturale raccogliere quel desiderio e portarlo avanti.” All’epoca Elena era commercialista, ma ogni giorno usciva prima dal lavoro per raggiungere la Mensa di OSF: “Mi ero fatta dare il permesso di andar via, e correvo in via Kramer. Non era un passatempo, era un impegno vero, fisso, che rispettavo sempre”. Quindici anni in Mensa le hanno insegnato rigore e responsabilità, ma anche la fatica di regole a volte troppo rigide. “Non si poteva parlare con gli ospiti. Ma per me era sbagliato: non è questione di perdere tempo, quelle persone avevano bisogno di una parola, di un sorriso”. Poi è arrivata l’esperienza delle Docce Donna, che lei considera la più intensa: “È il servizio più difficile, ma è anche quello in cui restituisci davvero dignità. Io dicevo sempre che non facevo niente di speciale, ma quando qualcuno ti abbraccia e ti ringrazia con le lacrime agli occhi, allora capisci che non è così”. In tutti questi anni Elena ha costruito amicizie, ha condiviso fatiche e gioie con altri volontari e con i frati, ha trovato in OSF una vera comunità. “Opera è entrata nella mia vita e mi ha cambiata. Mi ha educata al rispetto, all’attenzione agli altri. Mi ha regalato persone care, con cui sono rimasta in contatto ancora oggi”. Elena all’udienza con Papa Leone A settembre ha avuto un dono speciale: con 350 tra volontari, frati e dipendenti, ha partecipato a un pellegrinaggio a Roma che si è concluso con l’udienza in Vaticano. “Non ero preparata a trovarmi lì, in prima fila davanti al Papa. L’emozione è stata fortissima”. Nonostante qualche disincanto, Elena custodisce quel momento come un segno importante, vissuto insieme alla grande famiglia di OSF. Guardando indietro, Elena riconosce che il volontariato è stato per lei molto più che un impegno: è stato un cammino di vita. “Ho iniziato per fare qualcosa per gli altri, ma alla fine ho ricevuto molto di più. Ringrazio per gli incontri, per l’amicizia, per le emozioni che OSF mi ha regalato. Sono stati venticinque anni che porto nel cuore”. Noi ringraziamo te, cara Elena.