“Dai frate, già stiamo vivendo giorni nei quali siamo assediati dall’incertezza sul nostro futuro…ci manca solo di ritrovarmi povero!”.
È vero: stando alle notizie che ci vengono servite dai media sembra proprio che soltanto certi ricchi possano sentirsi al sicuro e decidere del destino di milioni di persone. Questa tipologia di ricchi pensa che la qualità della vita sia assicurata esclusivamente dal suo controvalore economico. Chi ha soldi decide, e quindi chi non può decidere della vita degli altri non vale niente: la sua vita non è importante, non serve. Gesù Cristo e Francesco d’Assisi non hanno capito niente della vita.

Ma se toccasse a me essere nel numero di chi non serve?

Se fossi povero la cosa che mi darebbe più fastidio sarebbe proprio non contare niente, non essere considerato. Ma il diritto a vivere e a contare ce l’ho anch’io, è una possibilità che tutti abbiamo ricevuto in dono il giorno in cui siamo nati da nostra madre.
Se fossi povero vorrei poter dire anch’io la mia, perché un po’ di intelligenza ce l’ho. Sono sicuro di aver visto e capito cose della vita che i ricchi non sanno e che potrebbero aiutarli a non prendere decisioni disumane sulla pelle degli altri.
Se fossi povero vorrei poter avere qualche altra possibilità per rimediare agli errori che ho fatto: tutti possiamo sbagliare. Io i miei sbagli li sto pagando tutti, uno per uno, ma con un piccolo aiuto avrei ancora delle energie da investire, avrei ancora voglia di provare a cambiare la mia vita.
Se fossi povero vorrei potermi meritare di non dormire in strada o in uno stabile abbandonato: una casa piccola, anche solo una stanza con un bagno. Vorrei avere un tavolo e due sedie per poter offrire qualcosa da mangiare e da bere a un’amica, ad un amico. Una casa mi farebbe sentire di essere ancora qualcuno.
Se fossi povero potrei offrirmi di fare una cosa che in pochi osano fare: insegnare come si fa a voler bene. Io l’ho imparato a forza di soffrirne la mancanza, a forza di prendere botte e di patire la solitudine.
Se fossi povero cercherei un posto dove trovare persone che mi diano ancora un po’ di fiducia, che abbiano pazienza con me, che mi aiutino ancora un po’ aspettando che arrivi il mio giorno giusto.
Se fossi povero vorrei poter dire sommessamente ad una persona ricca: “Vieni a mangiare con me alla Mensa di Opera San Francesco. Conosciamoci, ascolta anche uno come me: penso di poterti offrire cose che non hai ancora ricevuto. E ti farebbero bene!”.
Conosco ricchi che stanno imparando dai poveri a porsi la domanda: “E se fossi povero io?”. Questa stessa domanda ce la poniamo come frati, dipendenti, volontari, sostenitori di Opera San Francesco. Insieme a tutte le donne e gli uomini di buona volontà vogliamo essere responsabili del destino della nostra città e del mondo.

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