Si fa chiamare semplicemente Maria e le volontarie del Servizio Docce e Guardaroba la conoscono. Ha 38 anni. Ha una malformazione a una mano dalla nascita, molto evidente, che cerca di nascondere dentro la manica del giubbotto.

Vive in una casa abbandonata e viene in OSF a lavarsi.
Dopo la doccia è più sorridente ma certo non basta l’acqua calda e una spruzzata di profumo a lavare via tutto quello che ha patito e che ancora soffre.

Maria ha sempre lavorato occupandosi di pulizie e facendo l’ausiliaria in un asilo nido.
Oggi è in cerca di una occupazione ma fatica a trovarla perché quando si viene a sapere che non ha una casa nessuno si fida.
Racconta di avere una figlia di 12 anni che è attualmente data in affido ad una famiglia perché Maria non può occuparsene non avendo né lavoro, né casa.

La sua è una storia molto complessa e dolorosa, segnata dall’abbandono da parte della famiglia, da una giovinezza vissuta con gli zingari, dalla disabilità, da una grande fragilità.

Ma anche da una grande dignità e un sano orgoglio che le fa dire di non voler esser di peso a nessuno.

Per lei OSF è un punto di riferimento, un luogo dove può sentire il desiderio di riprendere in mano la sua vita e di avere qualcuno che le voglia bene.

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