Marzouk ha un bel sorriso, parla bene l’italiano e sembra anche più giovane di quello che è.
“Eh sì, ho 77 anni, sono nato nel ’48. Sono “passato” la prima volta in Italia nell’82, ma poi mi sono stabilito nel ’90. Erano i giorni dei Mondiali, mi ricordo Schillaci, Baggio…” e sorride.

“Sono venuto in Italia da Parigi e ho capito subito che la cultura vostra non è come la mia. In Europa è tutto diverso. Io sono egiziano de Il Cairo e ho 7 figli: 4 femmine e 3 maschi. Il mio mestiere è quello dell’elettricista e quando ero militare ho fatto questo lavoro. Ma non ero gradito per via delle mie idee politiche e allora me ne sono andato sia dall’esercito che dal mio paese. Sono stato a Vienna, per lavoro, e a Parigi. Poi sempre qui in Italia, come operaio, o come elettricista. Sono stato anche in Trentino come carpentiere. Quando sono arrivato, a quei tempi c’era molto da lavorare. La famiglia è sempre stata in Egitto e io gli mandavo i soldi al paese. Adesso è il contrario, loro aiutano me. Poi mia moglie è morta e ora sono risposato. Se posso, vado due volte l’anno in Egitto. Ora qui ho una casa. Quando c’è Ramadan vengo a prendere il sacchetto in OSF per risparmiare qualcosina. Ho la pensione di 700 euro”.

Gli chiediamo dei ricordi dell’Egitto:Quando ero piccolo e c’era il re, era molto bello. Adesso non mi piace più. Mio figlio grande è in Qatar e gli altri in Egitto, ma non tutti si trovano bene. Io sono stato altrove ma in Italia, che è un paese mediterraneo, mi trovo più mio agio. Se hai bisogno, trovi più persone disposte ad aiutarti. In Francia e in Austria mi sono trovato meno bene, preferisco stare qui. C’è il buono e cattivo ovunque ma credo che lì siano più razzisti”.

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