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Vorrei coinvolgere i miei “venticinque lettori” in una riflessione dedicata a tutti i volontari di OSF in questi tempi difficili…

“Ma non te lo togli?” La volontaria si guarda addosso un po’ preoccupata… “Ti sei dimenticata il grembiule rosso sotto il giaccone!” “Ma certo, lo faccio apposta e ne sono orgogliosa!” Mi saluta con un sorriso grande e infila il tornello di uscita della Mensa alla fine del suo servizio.

Quel grembiule rosso nelle Mense o al Centro Raccolta poteva essere verde alle Docce, oppure bianco come i camici dei nostri medici in Poliambulatorio, oppure trasparente come quello indossato da tutti gli altri volontari che a titoli diversi scelgono di spendersi in OSF.

Li riconosco spesso un “miracolo a Milano”, si dimostrano ogni volta come i “professionisti” più motivati. Sono ammirato per la fedeltà dei volontari anziani all’impegno preso.

I nostri volontari si sono dimostrati ancora una volta una risorsa inattesa, meravigliosa, quasi sproporzionata! Un dono immenso di cui essere riconoscenti!

In questi mesi ho condiviso la sofferenza di alcune volontarie e volontari più anziani i quali in occasione del Covid hanno capito che era giunto il momento di fermarsi. Ho sentito la loro fatica, dopo tanti anni di servizio appassionato, nell’accogliere al loro fianco persone più giovani con l’entusiasmo delle prime armi, che nel tempo avrebbero raccolto il loro testimone. Ho intuito la difficoltà di alcuni, che nel tempo si sono formati “sul campo”, ad entrare in un percorso di formazione dialogata e per di più a distanza nella modalità on line…

Non è stato facile per altri entrare in una nuova visione del servizio, nel quale conta di più la capacità di lavorare insieme che non l’eccellenza delle singole prestazioni.

Questa evoluzione dell’identità del volontariato in OSF non deve però assolutamente mortificare nessuno.

La prima parola che sempre vogliamo ripetere ad ogni persona che fa, diversifica o conclude il suo volontariato in OSF è: GRAZIE PER TUTTO IL TEMPO DELLA TUA VITA CHE HAI SPESO E SPENDI PER I NOSTRI OSPITI IN POVERTÀ.

Grazie soprattutto per quel sentimento di affezione, per quel senso di appartenenza ad Opera San Francesco che ho rilevato anche in persone che hanno patito momenti di incomprensione e di difficoltà.

Vorremmo trovare una modalità che permetta di essere “Volontari di OSF per sempre”.

Opera San Francesco vuole continuare ad essere un luogo umano dove tutti, ospiti e a maggior ragione volontari e volontarie, si sentano contemporaneamente destinatari e promotori di premura, di ascolto, di cura relazionale e di attenzione ai bisogni concreti e vitali di ciascuno.

Ed è commovente, lasciatemelo dire, vedere che molti giovani stanno trovando tra noi questo luogo umano di relazioni curate! Frati, Dipendenti, Volontari e Volontarie, Amici e Sostenitori, Ospiti stessi dobbiamo ricordarci che, come ci ripete Fra Cecilio col suo sorriso, siamo insieme prima di tutto per “volerci bene”, per prenderci cura gli uni degli altri ed aiutarci con onestà, con passione, con intelligenza a vivere una vita più umana, dove splenda la nostra dignità di figli e figlie di Dio!

Grazie ancora a tutti allora, e proseguiamo in questo cammino che ci porterà ad essere ancora più vicini tra noi e più vicini a tutti i nostri ospiti che “cercano casa” in OSF!

firma fra marcello

fra Marcello Longhi

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