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Nel complesso mondo di chi vive in difficoltà ci sono persone più deboli delle altre per cui occorre un aiuto ancora più mirato. E’ da qui che nasce l’idea del Progetto Fragili fortemente voluto dal Poliambulatorio di OSF e attivato nel marzo 2018 per essere accanto a chi è affetto da patologie croniche e vive in condizioni sociale e/o psicologica di fragilità.

Lo scopo del progetto è quello di prendersi in carico il paziente affinché si curi e impari a curarsi. In pratica il Poliambulatorio con un team dedicato segue il paziente a 360 gradi, con le visite degli specialisti e le prescrizioni delle terapie ma anche ricordandogli gli appuntamenti, preoccupandosi che segua le cure e addirittura portandogli i farmaci laddove vi è la necessità.

Di fatto il “Progetto fragili” segue quella complessa utenza che il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) non riesce a identificare, sia perché non in possesso di residenza (senza fissa dimora), o perché presenti in maniera irregolare sul territorio italiano.

Il 68,8% degli pazienti finora accolti in OSF come “fragili” è italiano o straniero in possesso del permesso di soggiorno, il restante invece ne è in attesa o è irregolare in Italia.

Una delle peculiarità dell’iter proposto a questo tipo di pazienti, è che non viene preso in considerazione solo l’aspetto clinico, ma anche quello sociale e psicologico della persona: una strategia che quindi la mette al centro insieme a tutti i suoi bisogni reali al fine di migliorare e preservarne la salute.

Per farlo e ottenere buoni risultati sono stati attivati 4 passi fondamentali per il raggiungimento dell’efficacia, ossia l’accoglienza e la valutazione del paziente per un suo inquadramento psico-socio-sanitario,  l’accompagnamento dello stesso sul territorio per evitare la dispersione e la rinuncia alle cure, il suo orientamento e la conoscenza dei propri diritti per favorire e incentivare l’adesione al percorso di cura e infine l’erogazione di prestazioni gratuite quando è evidente e dimostrato lo stato di grave indigenza che altrimenti indurrebbe il paziente ad “autoescludersi” dalle cure proposte.

tabella utenti fragili

304 utenti sono in tutto i pazienti presi in carico nei 18 mesi di progetto, così divisi per nazionalità (vedi tabella).

Grazie a questo iter, i pazienti sono stati valutati dall’equipe di OSF e divisi a seconda del livello di intervento in modo da seguirli con metodologie differenti a seconda delle necessità.

È quindi possibile concludere che, grazie al contributo di tutti i benefattori che hanno sostenuto questo progetto, si è implementata una metodologia assistenziale che pone il paziente al primo posto e ha mostrato indubbi benefici per questi soggetti fragili.

Questa modalità di intervento ha inoltre messo in evidenza il valore generato dalla gamma delle attività di OSF: il lavoro in squadra delle varie figure professionali all’interno del Poliambulatorio e non solo ha costituito un punto di forza importante.

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