Pubblicato il 25 Febbraio 2024 Alla Mensa di piazzale Velasquez ci si conosce o riconosce un po’ tutti. È molto più piccola se confrontata con quella storica di corso Concordia. Ma è in grado, comunque, di garantire tutti i giorni, tranne il sabato, un pranzo caldo a 507 persone in media ogni giorno (dati 2023). Una piccola comunità.Ci sono uomini e donne di 109 nazionalità diverse ma il maggior numero di ospiti è italiano e peruviano. Tra i nostri concittadini che quotidianamente mangiano qui, abbiamo chiacchierato brevemente con Stefano, un anziano originario di Taranto che vive a Milano quasi da sempre e che ora ha diversi problemi di salute. Ci racconta di pranzare nella Mensa di Velasquez perché non lontano da qui, al Pio Albergo Trivulzio, è ricoverata ormai da tempo sua moglie che “ha problemi di memoria. Menomale che ci siete voi, così passo qui e prima o dopo, posso andare a trovarla tutti i giorni”. Stefano di “grane” ne ha e ne ha avute parecchie, non da ora: “Nel 1996 la ditta dove lavoravo ha chiuso. Sono stato disoccupato a lungo. La mia famiglia è rimasta senza mangiare. Quando mi sono trovato in difficoltà, nessuno mi ha aiutato. Ed è stato più semplice delinquere. Non mi nascondo. Ma ho pagato per tutto quello che ho fatto”. La sua situazione è quella di molti anziani italiani: prende 700 euro di pensione e 400 la moglie. 150 sono necessari per l’affitto. E poi le bollette e il resto. Non rimane molto. Per questo Stefano si rivolge a Opera San Francesco da quasi 5 anni. Risparmiare almeno i soldi per parte della spesa è d’aiuto. “Se posso ritiro i pacchi alimentari del Comune. Ma lo vede come sto messo?” ci dice perché si muove con un girello per via di evidenti difficoltà motorie.