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Oltre 1000 pizze da preparare “in diretta” per servirle calde e gustose agli ospiti che in media frequentano la Mensa di corso Concordia a pranzo. È questa la “missione” della signora Carmen, proprietaria da oltre 45 anni insieme alla sua famiglia del ristorante pizzeria Al Capriccio di Groppello Cairoli in provincia di Pavia.

Un gesto davvero generoso se pensiamo che la loro attività è ferma da oltre un anno per le norme anti covid, come accade a tutti i ristoranti e bar italiani. L’abbiamo ascoltata prima dell’iniziativa.

“È inutile che le stia a raccontare quello che sanno già tutti. È durissima. Abbiamo usato tutti i nostri risparmi. Non lavorare è tremendo. Noi abbiamo anche un albergo, il Flower, a pochi metri dal ristorante, anche quello chiuso. Io, per no buttarmi giù, ho sempre cucinato, tenermi impegnata mi ha aiutata. Anche durante lo scorso lockdown facevo i pacchetti con le pietanze pronte e le mie figlie avevano il compito di consegnarle al vicinato, ai nostri dipendenti… Abbiamo anche adottato un signore che sfamavamo tutti i giorni.

Poi ho pensato che dovevo fare di più. Volevo già l’anno scorso andare in mensa a dare una mano perché, quando sei in un periodo così nero, l’unica cosa da fare è preoccuparsi di chi è ancora meno fortunato e fare concretamente qualcosa. E poi ti senti meglio: se fai del bene, stai bene!

Allora ho fatto una ricerca: Mensa di Milano, c’eravate voi e ho cominciato a progettare nella mia testa questa iniziativa. Dei miei colleghi hanno dei forni “ambulanti” e ho pensato di preparare delle belle pizze per i poveri. La pizza piace a tutti, sempre! E consola.

Vi ho chiamati e Andrea, il Responsabile della Mensa, è rimasto entusiasta della mia idea. Poi però, a sentire quanti erano i poveri mi sono spaventata: 1000 persone significa tante pizze da fare al momento. Ma ce la faremo: io vengo da Tramonti, un paese storico in Campania per la tradizione della pizza. Ho chiamato a raccolta per aiutarmi anche i miei cugini e altri amici e tutti si sono resi disponibili.

Faremo 120 pizze all’ora per 3 ore e mezza di servizio. Serviranno 2 forni e tante persone a lavorare ma tutta la famiglia e gli amici sono uniti per il successo della “pizzata”.

Speriamo solo che non piova perché il forno è all’esterno!”.

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