Pubblicato il 25 Marzo 2022 Per chi vive nelle grandi città, è frequente vedere senza dimora che dormono per strada, anche in pieno inverno o leggere sui quotidiani di persone in difficoltà che hanno occupato abusivamente degli spazi non loro per cercare riparo o abitarci anche per periodi di tempo prolungati. Quello della casa è uno dei problemi più urgenti che le amministrazioni locali si trovano ad affrontare, lo sa bene anche Opera San Francesco che con i suoi progetti di Housing First e Housing Sociale supporta proprio cittadini che non riescono a trovare soluzioni abitative a basso costo da potersi permettere. La storia che vi raccontiamo è sintomatica dell’emergenza abitativa ma è anche l’esempio di come il dialogo e il confronto aperto e senza pregiudizi possa, talvolta, portare alla risoluzione delle controversie. Come vi abbiamo già accennato in altre occasioni, Opera San Francesco ha in progetto di ampliare alcuni suoi servizi e di sviluppare nuove forme di aiuto per venire incontro con sempre più professionalità alle esigenze dei propri ospiti. Per questo ha cercato e trovato a Milano degli ambienti che fossero adatti al suo progetto e presto sarà in grado di cominciare a lavorare concretamente per la realizzazione degli spazi necessari a tali servizi. A luglio scorso però è giunta la notizia alla Presidenza che questo stabile di proprietà di OSF era stato occupato da una comunità di famiglie. Gli artefici del fatto erano già noti in zona, poco prima infatti erano stati sgomberati da un palazzina vicina. Per questo poi hanno cercato una nuova “sistemazione”. Il nostro Presidente, fra Marcello Longhi, è andato a verificare di persona chi fossero una prima volta. Dopodiché, insieme al vice Presidente, li ha incontrati per un rispettivo “riconoscimento” ben 3 volte. Si trattava di famiglie con più di 15 bambini. Soprattutto per questo OSF non ha voluto sgomberarli, anche tenendo conto della promessa fatta in uno dei colloqui in cui assicuravano che avrebbero lasciato i locali una volta terminata l’estate, a ottobre. Avendo come rassicurazione soltanto la parola data, OSF ha lasciato queste famiglie bisognose nei suoi spazi e anzi le ha supportate specie per garantire la salute dei minori che infatti adesso stanno frequentando il Poliambulatorio di via Antonello da Messina per curarsi i denti. Gli “ospiti” sono effettivamente andati via liberando gli spazi di OSF. Fra Marcello, raccontando quanto avvenuto ai dipendenti di OSF ha detto: “Non dobbiamo farci la guerra tra i poveri. Forse loro non sapevano dove stavano andando a “installarsi” ma quando ci hanno conosciuti è nata la stima. E anche l’attesa di essere aiutati. Cosa che abbiamo fatto”. Ciò che ci ha stupiti è che una volta abbandonato lo stabile hanno lasciato tutto pulito e in perfetto ordine: hanno lavato i vetri, dato la candeggina, tagliato l’erba, buttato via le cose inutili. Hanno lasciato i locali meglio di come li avevano trovati!