Pubblicato il 23 Maggio 2022 Spesso in OSF lo chiamiamo Sportello Accoglienza perché, al di là del vetro, chi si trova in difficoltà trova un volontario di Opera San Francesco pronto a dare tutte le informazioni e l’ascolto necessari. È il primo luogo che gli ospiti frequentano per poi poter accedere a tutti gli altri servizi offerti. “La popolazione del Servizio Accoglienza è molto eterogenea: in tanti arrivano qui perché sono in difficoltà economica, abitativa, documentale o anche solo perché non riescono a far fronte alle piccole spese quotidiane – ci dice Ilaria che lo gestisce da soli 2 mesi. Purtroppo in Italia per uno straniero è parecchio complesso l’iter documentale. In questi giorni si è presentato anche qualche nucleo famigliare ucraino, formato da donne e bambini che chiedono per lo più di poter mangiare in Mensa. Poi abbiamo gli habitué che si rivolgono a OSF da anni e infine tutti coloro che passano da Milano – magari diretti altrove – e per prima cosa vengono da noi per capire come muoversi e avere accesso a ciò che offre la città. Siamo aperti in due sedi: via Kramer, 10:30 – 14:30 e 18:00 – 20:30 dal lunedì al sabato; e piazzale Velasquez, 11:00 – 13:15 tutti i giorni escluso il sabato: gli orari combaciano con l’apertura degli altri servizi, ed è funzionale affinché chi voglia usufruirne possa farlo in tempi brevi il giorno stesso facendo la tessera con un documento identificativo. Lo sforzo e l’impegno di OSF ora è quello di passare da un aiuto di tipo primario, all’ascolto individuale per capire meglio i propri ospiti al fine di orientarli meglio sia all’interno – quindi agli altri servizi di OSF – che all’esterno – alla rete di servizi cittadini – per raggiungere l’autonomia. Questo contiamo di farlo sempre meglio grazie ai colloqui che vengono offerti alle persone che arrivano all’Accoglienza. Va detto che molti non si presentano: specie se vivono in strada infatti hanno difficoltà a stare dietro agli appuntamenti. Per questo motivo cerchiamo di essere disponibili per un ascolto immediato, evitando di calendarizzare appuntamenti che richiedono una lunga attesa. Tutto il servizio è gestito dai volontari formati, che si occupano anche dei colloqui. Di solito vengono effettuati in coppia, anche se entrando nel periodo estivo sarà difficile mantenere questo standard perché i volontari diminuiscono a causa delle ferie. Quindi chi volesse candidarsi per i mesi estivi, è il benvenuto. Al momento facciamo in media 4 colloqui al giorno e sono in costante aumento: in maggioranza maschi ma le donne sono più predisposte a parlare. Quello dei colloqui è il vero lavoro di prossimità e ascolto ma anche il più frustrante per i volontari: spesso non riescono a dare soluzioni immediate, semplicemente perché non sempre esistono. Io sono qui da poco ma sono rimasta positivamente stupita da come è stato gestito il servizio: OSF fa molto. In generale le possibilità per chi si trova in difficoltà a Milano sono tante, ma spesso le persone non le conoscono. E comunicarle e diffonderle è il nostro lavoro. I grossi temi a Milano oggi sono l’abitare e il lavoro. Mancano soluzioni abitative per persone come quelle che si rivolgono a noi. L’occupazione è un’altra area di richiesta forte. Tutti chiedono lavoro ma se non hai documenti sei già fuori mercato, se non sai la lingua, lo stesso, se hai più di 50 anni, uguale. È una sfida per noi, ogni giorno.”