fbpx

Andare dal dentista è un problema per molti. I costi dei professionisti sono ingenti da affrontare, anche per i cittadini che hanno un lavoro, una casa e una situazione più o meno stabile. Per chi si rivolge al Servizio sanitario nazionale la situazione non è migliore: per le prestazioni odontoiatriche le liste di attesa sono sempre lunghissime. Sono numerosi i pazienti che a Milano quindi chiedono aiuto al Poliambulatorio di Opera San Francesco per curare problemi odontoiatrici. Il motivo è chiaro.

Per questo abbiamo incontrato e chiacchierato con uno dei dentisti che ha deciso di offrire la sua professionalità gratuitamente a OSF e in particolare a tutti coloro che hanno bisogno di cure ai denti.

Il professor Antonio Carrassi è andato in pensione a 70 anni, momento in cui ha scelto di aiutare concretamente OSF. La sua esperienza è enorme perché è stato Direttore di una delle due unità operative complesse odontoiatriche dell’Ospedale San Paolo di Milano e Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Statale di Milano. Ecco come ci racconta: “Ero venuto a conoscenza degli ambulatori ancor prima di diventare volontario, quando ero Presidente del Corso di laurea in odontoiatria e Presidente del comitato di direzione perché avevamo stipulato una convenzione con il Corso di laurea di igiene dentale. Una volta andato in pensione ho pensato di essere stato così privilegiato nella mia carriera e avevo ricevuto così tanto dalla vita che mi sembrava corretto cercare di fare qualcosa per gli altri, non solo come primario e professore ma come volontario degli ambulatori. Ho sempre sentito parlare del Poliambulatorio OSF, sono andato finalmente a visitarlo una volta in pensione e sono rimasto molto sorpreso: sono davvero perfettamente organizzati, dotati di tutto lo strumentario necessario, hanno ASO (Assistenti di Studio Odontoiatrico) preparate e tutti i protocolli sono seguiti alla perfezione, come in un ospedale.

Credo che quello che fa un dottore volontario di OSF sia davvero molto importante. Per i malati, chiaramente, ma si riflette anche sul benessere spirituale del singolo medico. Da un anno e mezzo ormai sono un dentista volontario. La prima cosa che ho notato è la cortesia e il rispetto per i sanitari da parte dei pazienti, in ospedale non è sempre così.

OSF non è l’unica a offrire questo servizio di odontoiatria per i poveri, ma al Poliambulatorio non si paga proprio nulla. Per esempio il dentista solidale dell’Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) ha parcelle meno care ma qualcosa si paga. E poi vorrei citare anche il Servizio distribuzione farmaci di OSF, preziosissimo anche quello per chi è in difficoltà economiche. Mi riferisco anche a italiani che vengono in OSF non solo per risparmiare sui tickets ma perché da noi trovano in aggiunta empatia e gentilezza.

In ospedale ero direttore quindi il rapporto con gli altri era condizionato dalla gerarchia, qui invece siamo tutti alla pari. In OSF i colleghi odontoiatri sono davvero molto bravi: io do la mia disponibilità tutte le settimane e il rapporto con loro è di vicinanza spirituale e professionale.”

Chiediamo al professore che ci parla con tanto entusiasmo del Poliambulatorio, di indicarci cosa ancora manca, cosa potrebbe essere utile: “Certamente un ortopantomografo ma per problemi di spazio sarà difficile averlo. Per il resto gli strumenti ci sono tutti. Potrebbero servire anche altri ablatori a ultrasuoni. Il problema vero è la lingua, qualche volta ci si salva con i vari dipendenti e volontari che le sanno ma certo i mediatori culturali sarebbero sempre necessari. Ciò che serve sopra ogni altra cosa sono invece altri medici ed igienisti volontari: bisogna arruolarne di nuovi. Speriamo! Unitevi a OSF!”.

Seguici sui social network