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Federica ha un bel viso sorridente e un atteggiamento positivo ed entusiasta che abbiamo notato subito. Dove? Durante uno degli eventi organizzati per il 60° anniversario di Opera San Francesco, Grandi Cuochi per Opera, Federica è una delle volontarie che al bancone dell’accoglienza formalizzava le donazioni e dava informazioni ai cittadini/clienti arrivati il via Beltrami per mangiare il risotto e sostenere così OSF.

Questa è stata un’attività eccezionale ma tutte le settimane Federica in OSF è volontaria al Servizio Accoglienza di piazzale Velasquez. Il suo compito è molto importante: è una delle prime persone che i futuri ospiti di OSF incontrano ed è lei a fare loro la tessera per accedere ai servizi. Dal 2014 è entrata in Opera San Francesco: ricorda che durante il suo primo turno era affiancata da Alessandro (responsabile del Servizio Accoglienza) per mostrale al meglio l’utilizzo del gestionale, oltra a condividere il lavoro con gli altri volontari.

“Quello che da subito ho pensato è che ci sono loro al di là del vetro, ma ci potrei essere io. Per questo mi impegno ad avere nei loro confronti uno sguardo accogliente. È una ruota che gira. Guardare l’altro come se lì ci fossi tu è molto importante. Qualcuno crede che siano solo stranieri a chiederci aiuto, ma non è così: ci sono anche italiani che hanno perso lavoro e sono in difficoltà.

Quando ho iniziato il volontariato qui, non avevo idea di come fosse ma avevo fiducia nella struttura, fiducia nella storia di OSF.

Se devo raccontare quel che faccio io all’interno di OSF e cosa fa in generale Opera, dico che aiuta chi è in difficoltà e cerco soprattutto di passare il messaggio di accoglienza indiscriminata, forse anche perché io faccio parte di quel servizio. Non ci sono vincoli, limiti: apriamo le porte a tutti e anche i volontari che gestiscono lo sportello sono diversi tra loro: chi crede, chi no. Uniti anche se diversi. Uniti nella complessità.

La solidarietà per me è nella quotidianità, è nei gesti e nelle piccole cose che possiamo fare per gli altri ogni giorno. Anche perché abbiamo tutti fame, tutti i giorni.”

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