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Sono molti i devoti di Fra Cecilio, ancora oggi. Spesso tra i nostri volontari e benefattori è facile incontrare persone che hanno conosciuto questo frate di origine bergamasca che, avendo dedicato tutta la sua vita ai poveri, ha lasciato in tanti un bel ricordo, fatto di solidarietà e aiuto. Oggi, questo ricordo si arricchisce di un riconoscimento ufficiale: Fra Cecilio Maria Cortinovis (1885-1984), l’angelo della città di Milano, infatti è “Venerabile”.

Papa Francesco lo ha dichiarato il 6 marzo 2018, aggiungendo così un importante step alla procedura necessaria per dichiararlo beato.
“Venerabile” è il titolo che la Chiesa cattolica, e più precisamente il Papa conferisce, dopo la morte, a persone che si siano distinte per santità di vita e per eroicità delle virtù, e per le quali ha avviato il processo di beatificazione. Quando il Servo di Dio è dichiarato “venerabile”, si può procedere con la causa di beatificazione. Prima, però, occorre presentare il “miracolo” che il venerabile ha ottenuto con la sua intercessione. Questo l’ultimo passo dell’iter, per il quale non possiamo che attendere e pregare.

Qui in OSF, nel convento dei Cappuccini e nella Mensa dei poveri, Fra Cecilio ha trascorso la maggior parte della sua vita: oltre 70 anni, dal 29 aprile 1910 fino al 19 ottobre 1982, con il compito di aiuto sacrestano, di portinaio e di questuante.
Un impegno quotidiano e continuo dunque, durante il quale Fra Cecilio vide le conseguenze di due diverse guerre che portarono a un aumento dei poveri che bussavano alla porta del convento cercando aiuto. È grazie a questa quotidiana esperienza che Cecilio matura l’idea di fondare quella che poi diventerà la Mensa dei Poveri.
Chi ha conosciuto Cecilio racconta molti aneddoti su di lui, per esempio forse non tutti sanno che fu lui, con vari stratagemmi, a difendere in tempo di guerra il convento dalle perquisizioni dei tedeschi, che sospettavano i frati di nascondere gli ebrei. Inoltre, il frate contribuì all’erezione del monumento a S. Francesco a Milano nei pressi della mensa con la sua questua quotidiana di porta in porta, di palazzo in palazzo.

Una vita dedicata ai poveri, una figura di rilievo tra i cappuccini che siamo lieti ora venga riconosciuta anche da Papa Francesco con questo decreto.

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