fbpx

Maria viene da una zona di montagna in Romania dove non c’era molta possibilità di occupazione. Quando la incontriamo nella sala d’attesa del Poliambulatorio di OSF ci racconta che ha comunque lavorato nel commercio al suo paese per quasi 20 anni ma “avevo pochi soldi”.

“Prima sono venuta da sola in Italia, poi mi hanno raggiunto entrambi i miei figli che ora infatti lavorano qui. Quando sono arrivata, sono andata a vivere a San Donato, è stato un periodo molto duro della mia vita: stavamo in una baracca, ci siamo stati per un anno. Nessuno dovrebbe vivere in queste condizioni. Tutto è migliorato quando ho trovato il primo lavoro grazie a un contatto di mia figlia che era impiegata nell’ospedale del paese. Mi è piaciuto molto come lavoro e mi ha permesso di integrarmi meglio e di farmi conoscere.

Qui in Italia mi sono sempre trovata bene. Senti, secondo me, se uno è bravo, non ha problemi, ovunque vada. Poi ho cominciato ad avere disturbi di salute: sono stata male, avevo la pressione alta, fastidi al cuore ma non sapevo a chi rivolgermi. Non essendo italiana non avevo diritto all’assistenza sanitaria e sono andata prima al Naga ma poi loro stessi mi hanno consigliato di rivolgermi a OSF.

In OSF sono in cura dal cardiologo e da un ginecologo che mi ha fatto fare anche un intervento. Anche la mia famiglia si è appoggiata al Poliambulatorio: mia figlia, che nel frattempo è rimasta incinta, è stata seguita passo passo durante la sua gravidanza. Ho consigliato a tantissime altre persone di venire qui, molti miei connazionali.

Soprattutto se si è senza documenti…uno come fa a curarsi?
Un paio di anni fa sono tornata in Romania perché avevo avuto un incidente, ho rotto il tendine d’Achille, non avevo più lavoro e allora non aveva senso stare in Italia. Poi però le persone dalle quali lavoravo in Italia mi hanno chiesto di tornare. Erano affezionati a me e si fidavano ma non ho potuto perché mio marito nel frattempo aveva avuto un ictus. Appena è stato meglio, ci siamo trasferiti qui di nuovo, in casa con mio figlio. Non riusciamo ad avere una casa per conto nostro. Qui possiamo curarci e in OSF mi conoscono tutti. È dal 2003 che vengo al Poliambulatorio.

Adesso ho due nipotini: una di quasi 16 anni, mentre mia figlia ha un bambino di un anno e nove mesi… è molto bello fare la nonna. Mio marito da quando è qui si è ripreso bene dall’ictus. Stare vicino ai nipoti gli ha fatto molto bene”.

Seguici sui social network