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Quando penso alla vicenda umana di Gesù nei giorni della Pasqua, mi chiedo se anche lui non abbia provato qualche momento di stanchezza di fronte alla durezza di cuore dei suoi amici.

Forse anche Gesù si sarà chiesto se aveva senso andare avanti a voler bene ad oltranza, si sarà domandato dove poteva trovare la forza di amare fino alla fine persone non meritevoli. “Egli, nella notte in cui veniva tradito…”. Gesù sapeva che uno dei suoi amici più cari lo aveva già consegnato nelle mani dei suoi carnefici, e proprio cosciente di questo decide di amare lo stesso, di continuare ad amare anticipando nella consacrazione del pane e del vino l’offerta del suo corpo e del suo sangue sulla croce.

Ma dove ha trovato Gesù la forza di superare la tentazione di cedere alla stanchezza in amore? Dove possiamo trovarla noi che ogni giorno lavoriamo per accogliere con il sorriso centinaia di persone disagiate, che portano ferite nel corpo e nello spirito, sempre affamate?

Guardando alle storie dei nostri beneficiari, ne leggerete una bellissima in questa newsletter. Mi accorgo che riusciamo nell’impresa di non cedere alla stanchezza quando contempliamo spiragli di rinascita.

Ecco, quando noi frati, volontari, collaboratori ci accorgiamo che l’aiuto concreto si trasforma in nuova vita, nuove speranze, piccoli cambiamenti, segni di rinascita allora ritroviamo la voglia, il coraggio e la forza di andare avanti, di amare di nuovo e a oltranza.

Come Gesù, che ha attraversato il dolore e il male fino alla sorpresa della Resurrezione! Con Lui possiamo tornare a sperare nel bene, nella rinascita! 

Chiedo al Buon Dio che questa sia una Pasqua di rinascita per tutti i nostri ospiti, per i Volontari e le Volontarie, i Dipendenti, i Frati, tutti i Donatori e le Donatrici, tutte le Aziende che ci permettono di stare in piedi e di donare ancora un po’ di gioia e di speranza ai nostri poveri!

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fra Marcello Longhi

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