Pubblicato il 28 Maggio 2023 Sappiamo tutti cosa è successo in Romagna – e non solo. Ora è il momento di pensare concretamente a come aiutare chi per l’alluvione ha perso tutto o quasi. Noi abbiamo parlato con fra Filippo che in queste zone vive e lavora. La sua testimonianza racconta purtroppo ciò che quotidianamente gli abitanti della Romagna devono affrontare. “Vivo a Cesena, sono il guardiano del Convento dei Cappuccini di Cesena che domina la città dall’alto. Siamo sopra il Savio, il fiume che ha tracimato allagando il centro storico della città. Stiamo ospitando gli alluvionati. Ora sono 21 ma cresceranno. C’è stata una prima accoglienza da noi e in convento ne sono passati molti, alcuni sono riusciti a rientrare nelle proprie case, altri no perché le abitazioni non sono agibili, prima bisogna fare lavori, metterle in sicurezza. Altre persone che arriveranno ancora nei prossimi giorni sono state ospitate inizialmente da amici e parenti per pochi giorni ma ora hanno bisogno di qualcosa di più duraturo. Noi possiamo arrivare a ospitarne una cinquantina. In pratica adesso viviamo tutti insieme. Ci sono famiglie di diverse nazionalità, anche con bambini. La più piccola ha solo 3 mesi, il più anziano 88 anni ed è solo. Noi cerchiamo di aiutarli anche per il rientro nelle loro case. Alcuni cittadini infatti erano in affitto e quindi bisogna attendere che i padroni di casa abbiano il tempo di sistemarle. Qui da noi in convento c’è anche la madre con il bambino che è divenuta tristemente nota per il salvataggio finito su ogni mezzo d’informazione. Tutta la sua famiglia è qui e ha incontrato in questi giorni Ursula von der Leyen in visita a Cesena. Al di là dello stato in cui versa la città, da affrontare adesso ci sono due problemi grossi: chi ha perso l’auto non può andare a lavorare. In molti infatti si spostano quotidianamente fuori Cesena e la rete di trasporto pubblico qui non è come in una grande città: in alcuni centri si va solo in auto, quindi in tanti non sanno come raggiungere il posto di lavoro, specie chi fa i turni. Anche le case ripristinate poi hanno problemi: chi stava al piano terra e talvolta anche al primo piano non ha più mobilio, né elettrodomestici. La nostra idea era quindi di aiutare questi cittadini in primis a comprare un’auto. Nel frattempo facciamo da baby sitter per aiutare le mamme, accompagniamo chi deve recarsi altrove, tutto ciò che possiamo, lo facciamo. A Cesena le strade sono state ripulite quasi tutte: è stato uno spettacolo, una mobilitazione incredibile, mai vista. Altrove, per esempio a Faenza e Forlì non è così. Le zone sui colli e l’entroterra poi sono piene di frane e non è possibile raggiungerle. È davvero molto dura. Speriamo che gli italiani non si dimentichino di questa gente. Che non si dimentichi tutto, non appena passata la prima emergenza”. Opera San Francesco intende sostenere i Frati Minori Cappuccini dell’Emilia Romagna che si impegnano ogni giorno in prima persona per dare aiuto concreto ai cittadini colpiti da questo disastro climatico. Chi desidera partecipare a questa raccolta fondi può farlo con una donazione mediante bonifico bancario indicando nella causale Emergenza Emilia Romagna 2023. Le coordinate sono IBAN IT19D0306909606100000119428 Intesa Sanpaolo, intestato a: Fondazione Opera San Francesco per i Poveri ETS, Viale Piave 2 – 20129 Milano. Per tutte le altre modalità di donazione clicca qui