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Non è da tutti dedicare del tempo in attività di volontariato, specie nei mesi solitamente dedicati al riposo e alle vacanze. Eppure sono in tanti a farlo: sappiamo bene quanti cittadini, soprattutto nella nostra regione, si impegnino nel Terzo settore rendendolo un indiscusso motivo di vanto. Accade anche in Opera San Francesco dove uomini e donne, sin dalla sua fondazione, permettono il buon funzionamento di ogni servizio dedicato ai poveri.

Maria Pilar e Giorgio sono madre e figlio: lei ha 52 anni e lavora, Giorgio ne ha 20 e ha appena finito la maturità. Insieme hanno deciso di “regalare” una settimana delle loro vacanze da lavoro e studio per vivere l’esperienza di dare una mano alla Mensa di corso Concordia.

“Ho iniziato questa settimana in OSF – ci racconta Giorgio – ho appena finito l’artistico, ho preso 86 e adesso sto riflettendo su due opzioni e mi sono iscritto al test d’ammissione. Sono qui grazie a mia mamma: ha visto l’annuncio su Facebook e mi ha chiesto di fare il volontario insieme a lei. Ho accettato visto che in questo momento sono libero. È stancante, non sono abituato a stare in piedi tante ore, però sono contento di farlo. Mi ha colpito la grande diversità dell’utenza: ogni persona ha una storia a sé. Non sapevo cosa aspettarmi, è una realtà che conosco poco e questo contatto diretto mi è servito. In Mensa faccio un po’ di tutto: misuro la temperatura, distribuisco le mascherine, igienizzo i tavoli… quel che c’è bisogno, faccio. Gli ospiti mi sembrano molto riconoscenti, in pochi si lamentano. Anche quando frequenterò l’università, potrei organizzarmi e continuare a fare il volontario una volta a settimana”.

“Avevamo da un po’ il desiderio di fare del volontariato insieme” dice Maria Pilar, spagnola, originaria di Saragoza. “Io già avuto qualche esperienza simile grazie alla mia aziendama farlo con mio figlio è ancora più significativo.
Ho sempre visto passando la fila di persone che attendono di entrare in Mensa, ma è incredibile come nella città non ci si renda conto di quanti siano. Si dissolvono quasi. Qui c’è un’ottima organizzazione e sono davvero soddisfatta di ciò che sto facendo. Consiglio a tutti di viverla, è un’esperienza forte ma da fare”.

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