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“Ciao Pietro, freddo eh?”. “È arrivata la sua ora! Ma tu frate ricordati il mio nome intero: Pietro Paolo!”.
Giusto: Pietro Paolo… L’ho incontrato per la prima volta due anni fa, quando l’abbiamo raccolto da terra in Piazza Tricolore ubriaco, bagnato e sporco dappertutto. Un passante sinceramente turbato era venuto in Mensa a chiederci di fare qualcosa per questa indecenza… L’abbiamo portato a braccia alle Docce e da lì è uscito un altro uomo.

Tutto il mondo sa che a Milano non muori di fame, che riesci a vestirti e anche a curarti in qualche modo. Ma a Milano puoi morire di freddoNel 2023 i morti per ipotermia sono stati 15. 

Viene istintivo chiedersi: come può succedere in una città come la nostra? 

Qualche giorno fa uno dei nostri ospiti (Pietro Paolo?) si è permesso di buttare a terra un materasso per dormirci sopra in Corso Concordia, forse protetto dal suo sacco a pelo regalato dal nostro Servizio Guardaroba. È stato immediatamente fotografato e segnalato perchè “così non funziona, qualcuno deve fare qualcosa”: sarà stato sicuramente invitato ad allontanarsi col suo materasso…problema risolto!
Si sarà cercato un’altra location più defilata, ma non troppo, altrimenti avrebbe rischiato di essere derubato, aggredito e malmenato da chi “si annoia”…

Avrebbe potuto andare in uno dei luoghi clandestini al coperto frequentati già da altri senza fissa dimora: basta pagare qualcosa e un angolo te lo trovano, anche se lì il problema è ancora quello dei furti e delle botte.
Per questi motivi molti senza fissa dimora preferiscono comunque dormire all’aperto, magari sotto l’occhio di qualche telecamera.

Nella notte del 12 febbraio 2024, a Milano hanno dormito in strada 791 persone e 1.089 nei centri notturni (vd. Indagine RaccontaMi promossa dalla Fondazione De Benedetti). Quest’anno non sarà molto diverso…
Il Comune di Milano dal 25 novembre attiverà il Piano Freddo. Sarà aperto e riscaldato il mezzanino della Metropolitana in Stazione Centrale e altre strutture protette che verranno segnalate. 

Ma il problema di chi dorme all’aperto e al freddo (che si annuncia intenso) non si risolverà.
Siamo in molti a pensare che l’unica soluzione sia quella di conoscere queste persone lì dove le incontriamo, anche a terra sul marciapiede, salutarle e chiamarle per nome, conoscere pian piano la loro storia e, se non possiamo invitarle a casa nostra, invitarle a recarsi in uno dei luoghi protetti e caldi messi a disposizione dal Comune indicandone l’indirizzo. E poi magari suggerire loro di venire all’Accoglienza di Opera San Francesco per fare un colloquio e ricevere aiuto.

Così facendo non diminuiamo il freddo del termometro, ma sapere che qualcuno si è preoccupato per te scalda il cuore, allontana un po’ la disperazione e aiuta a non cercare di scaldarti con l’alcol che prima ti addormenta e poi ti fa morire.

È questo “calore umano” che i volontari e gli operatori di OSF cercano di offrire agli ospiti in povertà che si rivolgono ai nostri servizi in questi mesi freddi.

Fatelo anche voi: se vedete una persona che vi sembra in difficoltà la notte, invece di farla cacciare, segnalatela al numero di emergenza 02/884.476.46.

Il Signore vi dia pace!

fra Marcello Longhi

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