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Massimiliano ha 56 anni. È nato a Milano e vive al Gratosoglio. Ha un’aria dimessa, un aspetto trascurato e sicuramente è molto triste. Al momento cammina con una stampella. Due anni fa è morta sua madre e l’ha sopraffatto una forte depressione. Viveva con lei da sempre. 

“Io sono geometra. Ho sempre lavorato, allestivo gli stand per le fiere. Da giovane ho fatto l’idraulico nei cantieri ma poi la ditta è fallita e sono passato a un’impresa edile come muratore e sono rimasto per un bel po’. Ma ero allergico alla polvere e quindi ho dovuto lasciare per preservare la salute… poi era anche il periodo di tangentopoli e hanno arrestato l’impresario della mia ditta. E stop: è andato tutto a monte. Ma un mio amico che lavorava nello spettacolo mi ha fatto entrare nel mondo dei concerti e degli allestimenti in generale e poi nelle fiere. È un lavoro che va a periodi, a chiamata, non sicuro, ogni volta ti rinnovano. Non è come mio fratello che lavora in Comune, lui è tranquillo.

Non avrei potuto acquistare una casa, vivevo con mia madre infatti. Lei aveva una forte artrosi trascurata. È morta a 87 anni. Sono stato molto male sia per la perdita che per quel che è successo con mio fratello: non mi aspettavo che fosse così interessato ad avere subito i soldi, al conto corrente. Lui ha visto che ero depresso e mi ha detto di rivolgermi al CPS (Centro Psico Sociale) e io l’ho fatto.

La casa di mia madre è stata venduta e io ora vivo in un monolocale ma è dura: ho la pensione per la depressione ma sono solo 300 euro al mese. L’affitto è di 650 euro con le spese: menomale che avevo via qualcosa dei passati impieghi e della mia parte di eredità o non ce la farei. Ora spero a settembre di ricominciare a lavorare: mi sento ancora in forze ma ho dei problemi di testa”.

Gli chiediamo come mai cammina con una stampella. “Nel sollevare un frigo mi è uscita una vertebra e sto facendo la laser terapia. Ma poi voglio trovare un lavoro – continua a ripeterlo – quello che facevo mi piaceva. Mi farebbe bene anche per il resto. Amici non ne ho, sono tutti falsi. Nessuno mi ha aiutato. Se non mi ha aiutato mio fratello, figurati gli altri. Non so cosa è successo, a un certo punto non ci siamo più “presi”. Ora mi sento davvero solo. Mi dà conforto la preghiera, vado tutti i giorni in chiesa. Credo che il Signore mi abbia voluto mettere alla prova.

In OSF vengo da un anno. Ho molta stima dei francescani perché fanno i fatti. Sono molto concreti. Sono pochi i posti dove ci sono così tanti servizi. Vi ammiro, specie i volontari. Se fossi stato ricco, avrei fatto come San Francesco: mi sarei spogliato di tutto per dare agli ultimi. Perché alla fine, contano i fatti. Lo diceva mio padre.

Sai cosa mi ha colpito molto? Un giorno un volontario è venuto fuori perché c’era un po’ di baruffa in fila fuori dalla Mensa e ha detto “Buongiorno signori”. Ecco, lui ci ha trattati con rispetto, nessuno lo fa”.

Massimiliano ringrazia OSF per il sostegno concreto in questi momenti difficili. Noi ringraziamo i nostri donatori e i volontari che ci permettono di garantire i servizi ai poveri. Se volete aiutarci, anche con un contributo minimo, potete farlo qui

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